Alcuni nervi decorrono in canali osteo-legamentosi, che in alcuni casi possono comportarsi come stretti tunnel di passaggio determinando intrappolamento e sofferenza nel nervo stesso.

La più comune neuropatia di questo genere è la sindrome del tunnel carpale che interessa il nervo mediano al polso. Il nervo è compresso al di sotto del legamento trasverso del carpo, ispessito e talora parzialmente calcificato.
La sindrome del tunnel carpale è una malattia tipica del sesso femminile, specie in età immediatamente pre- o postmenopausale. Può insorgere anche in età giovanile. Le attività manuali ne facilitano l'insorgenza. La manifestazione clinica è assai caratteristica: parestesie, specie notturne, sulla superficie palmare delle prime tre dita. E' una patologia banale ma molto invalidante, soprattutto perché determina disturbi notturni, impedendo un sonno regolare. Talora si associa deficit motorio a carico del pollice e della prensione della mano, limitata per l'insorgenza di dolore. È importante la distinzione della sindrome del tunnel carpale da altre sindromi dolorose a carico della mano: tendiniti, acrocianosi, artrosi. L'esame elettroneuromiografico, in presenza di clinica convincente, conferma la diagnosi. La terapia della sindrome del tunnel carpale è chirurgica e consiste nella sezione del legamento trasverso del carpo. E' del tutto inutile procedere a interventi complessi di "chirurgia della mano" che possono determinare cicatrici profonde dolorose e retrazioni dei tendini.
Un neurochirurgo esperto esegue l'intervento in anestesia locale, con una incisione di 2,5 cm sul palmo della mano. La durata non è superiore ai 30 minuti. Se necessario, con il microscopio operatorio, si può eseguire una toilette dei tessuti intorno al nervo mediano (neurolisi esterna). Il/la paziente può essere dimesso dopo 2-3 ore. Il risultato, se l'indicazione è corretta, è eccellente, con scomparsa immediata dei dolori notturni e rapido recupero delle funzioni neurologiche, se compromesse.

Fig.8.11: A sinistra un quadro di grave sindrome del tunnel carpale con evidente atrofia del muscolo opponente del pollice ( freccia ), che è quello che permette il movimento a "pinza" fra pollice e indice. A destra la freccia indica il nervo mediano dopo la sezione del legamento traverso del carpo.
Altra frequente neuropatia da intrappolamento è quella che interessa il nervo ulnare alla doccia olecranica del gomito. Può essere post-traumatica. Il soggetto lamenta dolore e ipoestesia lungo la superficie ulnare dell'avambraccio. Sintomi motori sono il deficit della prensione della mano e delle dita con atrofia dei muscoli interossei. L'EMG confermerà la diagnosi clinica. La terapia è chirurgica e consiste nella neurolisi del nervo alla doccia olecranica.

Anatomicamente simile al precedente è l'intrappolamento del nervo sciatico popliteo esterno o peroneo comune alla testa del perone, subito sotto il ginocchio. L'eziologia è in genere traumatica e/o iatrogena a seguito di immobilizzazione gessata a gambaletto. Il gesso comprime il nervo contro le strutture ossee. Il soggetto lamenta dolore e ipoestesia lungo la superficie laterale della gamba, fino al piede. Il deficit motorio è a carico dei movimenti di rotazione esterna del piede. Anche in questo caso la terapia consiste nello sbrigliamento chirurgico.

Un tipo molto particolare è l'intrappolamento del nervo femorale superficiale esterno a livello della spina iliaca antero-superiore. È un nervo esclusivamente sensitivo, il danno si manifesta con una fastidiosa parestesia sulla superficie antero-laterale della coscia (meralgia parestesica). Può essere spia di lesioni pelviche retroperitoneali o conseguenza di vestiti stretti (slip, jeans), che comprimono il nervo contro la spina iliaca.

I tumori dei nervi periferici sono neurinomi e neurofibromi. Si possono manifestare su qualunque nervo. Sono delle piccole masse dure, che se toccate o mobilizzate, determinano un tipico dolore irradiato lungo il nervo.
In fase tardiva possono provocare deficit motori e sensitivi a carico dei territori corrispondenti al nervo in questione.
La diagnosi si sospetta sulla base delle informazioni cliniche: dolore irradiato lungo il nervo, e si conferma all'ecografia e RMN.
La confusione diagnostica con altre formazioni sottocutanee: lipomi fibromi etc., andrebbe evitata. L'approccio chirurgico al neurinoma del nervo periferico deve essere eseguito dal neurochirurgo e con il microscopio operatorio. Devono essere identificati e risparmiati i fascicoli nervosi non coinvolti dal neurinoma; questo è possibile solo al microscopio. Una biopsia ambulatoriale è imprudente se la diagnosi è dubbia: potrebbe risolversi in un disastro per il nervo.




Fig.8.12: Aspetto anatomico al microscopio operatorio di un neurinoma o schwannoma del nervo mediano subito al disotto del cavo ascellare verso il braccio. Il alto a sinistra la freccia verde indica il neurinoma, la feccia blu il nervo ulnare sottostante (freccia blu) e la freccia bianca le fibre sane del nervo mediano che devono essere separate e risparmiate. In alto a destra il tumore, del diametro di 2 cm, viene finalmente rimosso. La figura in basso mostra il nervo mediano ben conservato (freccia bianca) e il nervo ulnare (freccia blu).
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