I tumori cerebrali metastatici, ovvero secondari a tumori di altre sedi sono quelli più frequenti in assoluto. I tumori che maggiormente disseminano al cervello sono quelli del polmone, i melanomi, i tumori della mammella, i tumori gastroenterici.
Non è raro il reperto di tumore cerebrale secondario con primitivo latente, ovvero il tumore di origine non si è ancora manifestato. Questo accade più frequentemente nei tumori polmonari e nei melanomi.
L'insorgenza di una metastasi cerebrale è ovviamente un evento grave nel decorso della malattia "cancro". Significa che la malattia è disseminata e che un organo importante come il cervello ne è divenuto il "bersaglio". Le metastasi cerebrali si manifestano con epilessia e con deficit neurologici. Talora sono clinicamente silenti e vengono scoperte in corso di controlli periodici cui i soggetti con tumore vengono sottoposti.
Le metastasi cerebrali determinano imponente sofferenza del tessuto cerebrale circostante, che alla TAC e alla RMN si evidenzia come edema diffuso.

Fig.5.50: RMN in proiezione assiale di una voluminosa metastasi del cervelletto a destra (freccia gialla), già trattata senza successo con radiochirurgia, che determina edema (freccia rossa) imponente del tessuto cerebellare.
Le metastasi cerebrali sono spesso multiple.
La terapia delle lesioni singole, che determinano sintomi importanti, dovrebbe essere l'asportazione chirurgica, che ha il vantaggio di determinare un miglioramento rapido e il recupero di una buona qualità di vita.
L'intervento si esegue in quei casi in cui è anche possibile agire sul tumore primitivo. La sede inoltre deve essere compatibile con un intervento che non arrechi danno. Le tecnologie di sala operatoria: neuronavigatore ed ecografo sono di grande aiuto per la localizzazione intraoperatoria di metastasi di ridotte dimensioni.

Fig.5.51: A sinistra aspetto TAC di una piccola metastasi frontale destra (freccia gialla), indovata nel cervello, con
edema importante (freccia rossa). Al centro, ecografia intraoperatoria, che consente una buona localizzazione della lesione (freccia blu), che viene agevolmente individuata e rimossa, a destra.
Quando l'indicazione chirurgica è corretta si ottengono ottimi risultati, sia in termini di qualità di vita che per il prolungamento della sopravvivenza. Alternativa terapeutica è la radiochirurgia, che consente di trattare anche lesioni multiple, con dosaggio di radiazioni estremamente preciso. Il limite della tecnica è nelle dimensioni della lesione, che non dovrebbe superare i 2.5 cm di diametro massimo.
La radioterapia convenzionale su tutto l'encefalo è una terapia preventiva per le recidive, o di salvataggio in caso di disseminazione multipla. Può essere molto efficace nei tumori radiosensibili: metastasi da carcinoma mammario ad esempio.