Fig.4.1: Tipico quadro di astrocitoma frontale sinistro di basso grado (freccia) che esordisce con epilessia.
Fig.4.2: Aspetto operatorio al microscopio dello stesso caso in cui si nota il differente colore del tumore (frecce).
Fig.4.3: Aspetto dello stesso caso a 6 anni dall'intervento, che documenta la radicalità dell'operazione.
Fig.4.4: Tipico aspetto RMN di un angioma cavernoso ( cavernoma ) fronto-temporale sinistro ( freccia rossa ), che esordisce spesso con una crisi epilettica. A destra l'immagine al neuronavigatore per poter centrare la lesione con sicurezza, anche in funzione dei dati della RMN funzionale: in questo caso sul linguaggio, (area verde) e motoria ( area gialla ).
Fig.4.5: Aspetto al microscopio operatorio del caso della figura precedente, a sinistra si vede la lesione di colorito violaceo, a destra dopo la rimozione.
Una crisi epilettica è un attacco determinato da un'attività elettrica abnorme. La durata è breve, determina movimenti anormali e, se generalizzata, perdita di coscienza. La malattia epilessia è caratterizzata dalla presenza di crisi ricorrenti.
Vi sono differenti tipi di crisi a seconda della funzione di cervello da cui parte lo stimolo abnorme. Le crisi insorgono improvvisamente, senza apparente causa scatenante. Talora, prima della crisi, il soggetto avverte una sensazione particolare, chiamata "aura", e che può avere caratteristiche molteplici ma sempre uguali per la stessa persona.
Crisi parziali
Possono essere motorie o sensitive, partono da un arto e talora si diffondono alla metà del corpo. La manifestazione è quella di un movimento ritmico, non controllato, che dura uno o due minuti e non si associa a disturbi dello stato di coscienza. Crisi parziali possono essere caratterizzate da un sapore particolare, un odore sgradevole, una visione: nei casi in cui siano coinvolte le aree cerebrali predisposte.
Crisi generalizzate
Sono caratterizzate dalla perdita di coscienza e dal fatto che il soggetto non ne serba ricordo. Possono essere atoniche, ovvero non associate a movimenti o tonico-cloniche. La crisi generalizzata può cominciare come crisi parziale.
La crisi tonico-clonica o "grande male" è quella descritta dalla letteratura e dal cinema: il soggetto perde coscienza, cade a terra, si irrigidisce, serra le mascelle (trisma), ha una serie di scosse, della durata di un minuto circa, bava alla bocca e perdita delle urine. E' un evento impressionante a vedersi ma non drammatico dal punto di vista medico, a meno che non si ripeta subito dopo. Cessa da solo e non ha bisogno di assistenza, se non di un cuscino dietro la testa e della posizione di fianco qualora il soggetto dovesse vomitare. Dopo la crisi segue una fase di sonnolenza con cefalea e disorientamento. Il risveglio può essere più o meno lento.
Trattamento dell'Epilessia
Molti pazienti che vengono dimessi dal reparto di neurochirurgia, dopo intervento di rimozione di un tumore cerebrale, vengono mantenuti con una terapia antiepilettica di protezione.
E' certo che coloro che hanno presentato crisi pre o postoperatorie devono essere sottoposti a trattamento. Non è invece scientificamente dimostrato che il trattamento antiepilettico preventivo sia indicato anche nei pazienti che non hanno mai avuto crisi.
I farmaci che si usano sono molteplici. Il loro uso e dosaggio va ponderato attentamente con un'onesta valutazione del rapporto costi-benefici; ognuno di questi farmaci può avere degli spiacevoli, ma non gravi, effetti collaterali.
·Barbiturici: fenobarbitale ( Luminale, Gardenale )
·Benzodiazepine: carbamazepina ( Tegretol ), oxcarbazepina ( Tolep )
·Lamotrigina ( Lamictal )
·Topiramato ( Topamax )
·Fenitoina ( Aurantin, Dintoina )
·Levetiracetam ( Keppra )
·Acido Valproico ( Depakin )
Le divisioni neurochirurgiche organizzate con un buon servizio di neurologia sono in grado di suggerire gli atteggiamenti più "corretti" rispetto all'epilessia nei malati con tumore cerebrale .
In particolare si deve tenere conto che alcuni antiepilettici (in particolare i barbiturici) interferiscono con alcuni farmaci chemioterapici e che quindi vanno evitati nei pazienti candidati alla assunzione di chemioterapia per glioma maligno o per metastasi cerebrali da tumore di altro organo.
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